Barriere architettoniche e posti disabili occupati: a Pescara c’è ancora molto da fare

 Pescara è una città che negli ultimi anni ha fatto passi avanti sul fronte dell’accessibilità, ma la realtà quotidiana racconta ancora un’altra storia. Le barriere architettoniche e l’occupazione abusiva dei posti riservati alle persone con disabilità restano problemi diffusi, spesso sottovalutati ma capaci di incidere profondamente sulla vita di chi si muove con difficoltà.

Barriere che limitano la libertà di muoversi

In molte zone della città persistono marciapiedi troppo alti, scivoli assenti o mal realizzati, gradini di accesso a strutture pubbliche o private, ascensori guasti o mancanti. Per chi vive Pescara su una carrozzina, con un deambulatore o semplicemente con una mobilità ridotta, questi ostacoli diventano vere e proprie “mura invisibili” che impediscono di muoversi liberamente.
Un percorso che per molti è una semplice passeggiata può trasformarsi in una sfida, fatta di deviazioni obbligate, rischi e rinunce. E questo vale non solo per le persone con disabilità permanente, ma anche per anziani, genitori con passeggini e chiunque abbia limitazioni temporanee.

Il problema dei posti disabili occupati abusivamente

Accanto alle barriere architettoniche, un altro comportamento assai diffuso crea ulteriore disagio: l’uso improprio dei parcheggi riservati ai disabili. In diverse zone di Pescara dal centro alle aree commerciali, fino ai quartieri più periferici capita di trovare posti blu contrassegnati dal simbolo della carrozzina occupati da chi non ne ha diritto.
Un gesto apparentemente “innocuo”, spesso giustificato con la classica frase “mi fermo solo un minuto”, ma che può significare per un cittadino disabile l’impossibilità di scendere dall’auto, raggiungere un ambulatorio, andare al lavoro o semplicemente uscire di casa con serenità.

Un problema culturale, non solo urbanistico

L’accessibilità non è solo una questione di rampe, ascensori o parcheggi regolamentati: è, prima di tutto, una questione culturale.
Quando un posto riservato viene occupato abusivamente o una barriera non viene rimossa, il messaggio implicito è che la mobilità di alcune persone vale meno di quella degli altri.
Eppure una città davvero moderna è una città capace di includere, ascoltare e rendere possibile la vita di tutti i suoi cittadini.

Cosa si può fare per migliorare

Per rendere Pescara più accessibile servono interventi concreti e continui:

  • Mappare e rimuovere barriere architettoniche ancora presenti in marciapiedi, edifici pubblici e servizi.
  • Aumentare i controlli sui parcheggi riservati ai disabili e sanzionare chi ne abusa.
  • Campagne di sensibilizzazione nelle scuole e nei quartieri, per promuovere una cultura del rispetto.
  • Coinvolgere le associazioni che rappresentano persone con disabilità per segnalazioni e proposte di miglioramento.
  • Migliorare la segnaletica dei posti riservati, rendendola più visibile e chiara.

Verso una Pescara più inclusiva

Il tema dell’accessibilità riguarda tutti: oggi può essere un problema di altri, domani potrebbe riguardare noi o qualcuno vicino.
Abbattere le barriere fisiche e culturali significa costruire una città più giusta, più vivibile e più rispettosa.
Una Pescara che non lascia indietro nessuno è una Pescara migliore per tutti.


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