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Torto Marcio storia sulla disabilità e sui pregiudizi

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Con Torto Marcio, Prospero Pensa firma un cortometraggio sorprendentemente maturo, capace di condensare in pochi minuti un intreccio morale denso e disturbante, sospeso tra noir psicologico e dramma sociale. Il titolo, già di per sé evocativo, suggerisce l’idea di un torto che marcisce nel tempo, che fermenta sotto la superficie fino a trasformarsi in qualcosa di irreparabile. Ed è esattamente ciò che accade ai personaggi. La regia di Pensa è controllata e attenta ai dettagli: l’uso dei campi stretti e delle inquadrature sporche, quasi claustrofobiche, crea una costante tensione visiva. La fotografia, virata su toni freddi e desaturati, amplifica il senso di degrado morale e ambientale in cui si muovono i protagonisti, mentre una colonna sonora minimale ma incisiva interviene solo nei momenti chiave, evitando ogni facile sottolineatura emotiva. Il cuore del cortometraggio è la scrittura: Pensa costruisce un racconto in cui la colpa non ha un volto unico. Ogni personaggio porta dentro d...

La vera protesi è la dignità: riflessioni su disabilità, accessibilità e rispetto

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Nel nostro Paese è spesso difficile ottenere non solo una protesi, ma tutto ciò che serve alle persone con disabilità per poter vivere o almeno sopravvivere con dignità. Ci riempiamo la bocca della parola integrazione, ma troppo spesso la riduciamo a uno slogan, senza capire davvero cosa significhi. Integrazione vuol dire completamento. Vuol dire creare le condizioni affinché una persona possa essere pienamente parte della società, senza ostacoli, senza barriere, senza dover chiedere ogni giorno ciò che dovrebbe essere garantito per diritto. E allora è importante chiarire una cosa: protesi non è solo un pezzo di plastica o di acciaio che sostituisce un arto perduto . Protesi è molto di più. Protesi è tutto ciò che permette a una persona con disabilità di muoversi, vivere, partecipare, sentirsi libera. Protesi è un parcheggio disabili non occupato da chi non ne ha il diritto . Perché un parcheggio abusivamente occupato significa dover rinunciare a un impegno, rischiare di non poter scen...

Barriere architettoniche e posti disabili occupati: a Pescara c’è ancora molto da fare

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 Pescara è una città che negli ultimi anni ha fatto passi avanti sul fronte dell’accessibilità, ma la realtà quotidiana racconta ancora un’altra storia. Le barriere architettoniche e l’occupazione abusiva dei posti riservati alle persone con disabilità restano problemi diffusi, spesso sottovalutati ma capaci di incidere profondamente sulla vita di chi si muove con difficoltà. Barriere che limitano la libertà di muoversi In molte zone della città persistono marciapiedi troppo alti, scivoli assenti o mal realizzati, gradini di accesso a strutture pubbliche o private, ascensori guasti o mancanti. Per chi vive Pescara su una carrozzina, con un deambulatore o semplicemente con una mobilità ridotta, questi ostacoli diventano vere e proprie “mura invisibili” che impediscono di muoversi liberamente. Un percorso che per molti è una semplice passeggiata può trasformarsi in una sfida, fatta di deviazioni obbligate, rischi e rinunce. E questo vale non solo per le persone con disabilità permane...

Barriere architettoniche: Un ostacolo invisibile ma quotidiano

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  Le barriere architettoniche sono ostacoli fisici che limitano o impediscono la mobilità e l’autonomia delle persone, in particolare di chi vive con una disabilità motoria, sensoriale o cognitiva. Possono essere scale senza rampe o ascensori, marciapiedi troppo alti, porte strette, percorsi sconnessi, ma anche segnaletica poco chiara o servizi non accessibili. Spesso non ce ne accorgiamo, perché per molte persone questi ostacoli non rappresentano un problema. Ma per chi si muove in carrozzina, per gli anziani, per chi usa un ausilio o ha difficoltà temporanee, ogni dislivello può diventare una barriera insormontabile. E non si tratta solo di mobilità: una barriera può impedire di lavorare, studiare, accedere a un ufficio pubblico o semplicemente vivere la città in autonomia. L’abbattimento delle barriere architettoniche non è solo un obbligo normativo, ma un segno di civiltà. Significa garantire pari opportunità, rispetto, inclusione. Significa costruire spazi che appartengano dav...