Torto Marcio storia sulla disabilità e sui pregiudizi
Con Torto Marcio, Prospero Pensa firma un cortometraggio sorprendentemente maturo, capace di condensare in pochi minuti un intreccio morale denso e disturbante, sospeso tra noir psicologico e dramma sociale. Il titolo, già di per sé evocativo, suggerisce l’idea di un torto che marcisce nel tempo, che fermenta sotto la superficie fino a trasformarsi in qualcosa di irreparabile. Ed è esattamente ciò che accade ai personaggi. La regia di Pensa è controllata e attenta ai dettagli: l’uso dei campi stretti e delle inquadrature sporche, quasi claustrofobiche, crea una costante tensione visiva. La fotografia, virata su toni freddi e desaturati, amplifica il senso di degrado morale e ambientale in cui si muovono i protagonisti, mentre una colonna sonora minimale ma incisiva interviene solo nei momenti chiave, evitando ogni facile sottolineatura emotiva. Il cuore del cortometraggio è la scrittura: Pensa costruisce un racconto in cui la colpa non ha un volto unico. Ogni personaggio porta dentro d...